martedì 24 luglio 2012

Uno strano e difficile mondo


Che il mondo fosse ben strano... lì dentro tutti lo avevano intuito, ma non era una buona ragione per non tentare di dare una spiegazione avvincente sulle sue ragioni di essere. Almeno questa era la convinzione di Red, un individuo guizzante la cui dote migliore era quella di non essere mai contento di nulla che potesse riguardarlo da vicino. Naturalmente il suo interesse era capace di seguire la scia lasciata dalle beghe dei propri simili, ma lo faceva solo per consolare la propria intelligenza, capace di una tale profondità da non poter essere neppure immaginata. Che il suo livello fosse incommensurabilmente superiore o inferiore a quello su cui erano appisolate le intelligenze altrui poco gli interessava; lui si sentiva tanto diverso e la diversità, quando è così esagerata, esime dal doversi confrontare: chi avrebbe l'ardire di stabilire una superiorità, che differisse dall'indiscutibile gusto personale, che separa un calamaro da un'ostrica? Non certo l'eventuale presenza di una perla che, per l'ostrica, è stata solo un fastidio frettolosamente nascosto dal calcio precipitatogli attorno. Purtroppo o per fortuna, nessuno lo saprà mai, una raffinata intelligenza non ha la certezza di trovare la baia giusta dove, ripassando su se stessa, risacca la felicità; troppe sono le eccezioni sollevate dal dubbio, e l'intelligenza i dubbi li coltiva. Ogni volta che a Red pareva di aver scoperto il segreto che ordinava l'universo... ecco che una nuova corrente di eventi gli strappava via la chiave. Ma un giorno intuì di essere vicinissimo a risolvere il grande arcano del mare cosmico:— Dev'esserci stato un momento— pensò
— Consumato dallo scorrere del tempo, nel quale gli esseri nascevano senza il bisogno di avere dei genitori— e non poteva essere altrimenti, perché la prima creatura non poteva aver avuto un padre e una madre.
Il cuore gli batteva forte nel petto ogni volta che sentiva di essersi avvicinato alla verità, ma anche quando dal cielo misterioso una mano divina sbriciolava i gamberetti secchi che gli piacevano tanto.

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