martedì 21 agosto 2012

Quasi un miracolo


Ce l'aveva piccolo e precoce, nel senso che aveva un'eiaculazione che credeva di dover servire a lubrificare la passera prima della penetrazione; chiamiamola così anche se sarebbe più appropriato definirla una strusciata radente. Per questo problema lo Psicologo gli aveva consigliato di pregare la Madonna, e lui aveva speso un capitale in ceri giganti da offrirle. Una mattina avvertì una fitta lancinante a un rene, accompagnata da colica intestinale e dolori alla vescica e al pisellino, divenuto di una consistenza molliccia e dolente che non presagiva nulla di buono. Nel pieno della notte insonne, complice l'allucinazione provocata dalle supposte di Buscopan, comprese improvvisamente che quel soffrire era il prezzo da dover pagare per la mutazione in atto al suo apparato urinario e scopaiolo. Sopportò il tutto con dignità, urlando solo negli intervalli decisi dalle fitte lancinanti e, dopo tre giorni, la resurrezione lo rimise in pista verso l'ospedale che gli fece l'ecografia. 
La dignosi fu: colica renale accompagnata da un'esagerata ipertrofia prostatica. Fosse stata più precisa, una spanna più in basso e il miracolo si sarebbe avverato, ma non tornò in chiesa a lamentarsi con la Madonna per chiedere un altro miracolo.

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