venerdì 21 settembre 2012

Un'adorabile mosca


Un giorno decisi di accarezzare una mosca. Ero al campo che coltivo e questa mi mandava segnali strani di simpatia. Singolare, pensai, io non piaccio a nessuno. Così le misi il polpastrello dell'indice davanti agli occhi e, con molta circospezione, l'avvicinai al suo muso in modo che capisse le mie intenzioni pacifiche. La mosca capì e mi toccò il dito con le zampette anteriori, e di seguito ci salì sopra, assaggiandomi. Dopo un po' tentai di accarezzarle le ali e lei mi lasciò fare senza agitarsi. A memoria ricordavo di aver incontrato più ostacoli con mia moglie... Per farla breve mi si posò sui calzoni, altezza esterno coscia, e poiché era ora di tornare a casa mi diressi verso l'uscita del recinto. La mosca stette posata sui calzoni, seguendomi per le centinaia di metri che mi separano dalla mia abitazione. Non mi lasciò che all'ingresso, dopo aver capito che stavo aprendo la porta. Ebbene, da quel giorno non ho più schiacciato una mosca, anzi no, una un giorno la schiacciai, ma perché mi stava proprio assillando e non era quella con la quale avevo stretto amicizia, era molto più piccola e adesso mi sta angosciando il dubbio che potesse essere sua figlia...

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