giovedì 29 novembre 2012

Nel mezzo dello stupore


A nessuno può sfuggire che ogni realtà ha sempre un'altra realtà di fronte, che tenta di fotterla negandone l'assolutezza. È così per tutto, e tutto è capace di tradire se stesso cambiando bandiera. Lo stesso cuore pulsa la vita cambiando, a ogni battito, la propria polarità elettrica, e il respiro lo segue espirando e inspirando. Certo la libertà di trattenere il fiato nella speranza di sfuggire a questa legge tutti ce l'hanno, e alcuni riescono persino a sentirsi liberi per più di cinque minuti, ma poi devono cedere alle tentazioni che la vita ci fa correre davanti attraverso il ricatto. Persino lo stato di veglia ha il suo stato di sogno che gli ride dietro, e ride perché è capace di dare forma a desideri impossibili da realizzare. Eppure anche nel sogno arrivano le paure a contrastare quei desideri, e la lotta continua per un po', fino a quando la pace è ristabilita, sempre secondo la stessa impietosa legge. Siamo come bambini che non sanno di dover perdere le proprie illusioni diventando adulti, o come adulti che si sono dimenticati quanto l'illudersi sia doloroso. Sarà per questo che crediamo sia intelligente assicurarsi una posizione di comodo che chiamiamo, impropriamente, via di mezzo, in modo da non dover decidere dove stia la verità. Siamo tutti convinti che la verità stia in mezzo alle lotte, pronta ad attirare a sé una bugia allontanando, di conseguenza, la verità che le si contrappone. Siamo convinti che la verità del giorno e della notte sia il crepuscolo, e che quella del cuore sia nel mezzo dello stupore che ne arresta la vita.

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