domenica 29 luglio 2012

Innocente normalità


La vita ti tradisce? Sei circondato da vicini di casa che ti invidiano al punto da gioire nel farti del male? La tua famiglia ti detesta per il tuo rifiuto di obbedirle? La comunità dove vivi è tanto malvagia da non sembrare umana e persino il tuo gatto arriccia il naso di fronte ai bocconcini che ti sei tolto di bocca? Ti senti straniero nel mondo e cominci a credere che persino Dio si stia consolando sparlandoti dietro? Non cedere alla tentazione di drogarti, anzi, smetti di farlo e ti accorgerai, finalmente, che ciò che sembrava essere un orrendo incubo è soltanto l'innocente normalità...

A cosa stai pensando?


— A cosa stai pensando?— è una domanda illecita, ed è singolare che FaceBook ci si sia appoggiato per stimolare le persone a dire di sé. Di norma questa è una domanda che osa porre soltanto il proprio compagno o la propria moglie - ché se è compagna non se la sente ancora di dare l'idea di essere incline a farsi gli affari di quello che, un tremolante domani, potrebbe diventare suo marito -
FaceBook invece no, non gliene frega nulla di farsi gli affari degli altri, anzi, ci lucra sopra ai cazzi non suoi; così stimola tutti a occuparsi delle cose altrui, in modo da raccogliere informazioni da vendere al peggior offerente...

martedì 24 luglio 2012

Uno strano e difficile mondo


Che il mondo fosse ben strano... lì dentro tutti lo avevano intuito, ma non era una buona ragione per non tentare di dare una spiegazione avvincente sulle sue ragioni di essere. Almeno questa era la convinzione di Red, un individuo guizzante la cui dote migliore era quella di non essere mai contento di nulla che potesse riguardarlo da vicino. Naturalmente il suo interesse era capace di seguire la scia lasciata dalle beghe dei propri simili, ma lo faceva solo per consolare la propria intelligenza, capace di una tale profondità da non poter essere neppure immaginata. Che il suo livello fosse incommensurabilmente superiore o inferiore a quello su cui erano appisolate le intelligenze altrui poco gli interessava; lui si sentiva tanto diverso e la diversità, quando è così esagerata, esime dal doversi confrontare: chi avrebbe l'ardire di stabilire una superiorità, che differisse dall'indiscutibile gusto personale, che separa un calamaro da un'ostrica? Non certo l'eventuale presenza di una perla che, per l'ostrica, è stata solo un fastidio frettolosamente nascosto dal calcio precipitatogli attorno. Purtroppo o per fortuna, nessuno lo saprà mai, una raffinata intelligenza non ha la certezza di trovare la baia giusta dove, ripassando su se stessa, risacca la felicità; troppe sono le eccezioni sollevate dal dubbio, e l'intelligenza i dubbi li coltiva. Ogni volta che a Red pareva di aver scoperto il segreto che ordinava l'universo... ecco che una nuova corrente di eventi gli strappava via la chiave. Ma un giorno intuì di essere vicinissimo a risolvere il grande arcano del mare cosmico:— Dev'esserci stato un momento— pensò
— Consumato dallo scorrere del tempo, nel quale gli esseri nascevano senza il bisogno di avere dei genitori— e non poteva essere altrimenti, perché la prima creatura non poteva aver avuto un padre e una madre.
Il cuore gli batteva forte nel petto ogni volta che sentiva di essersi avvicinato alla verità, ma anche quando dal cielo misterioso una mano divina sbriciolava i gamberetti secchi che gli piacevano tanto.

giovedì 19 luglio 2012

Stupefacente


Vivere in questo mondo dovrebbe stupire chiunque, eppure moltitudini di persone trascorrono la loro esistenza nella noia che suggerisce loro di impegnarsi per stupire il mondo.

mercoledì 18 luglio 2012

Big Bang


Tutti quanti intuiscono che un mistero ci circonda perché ci siamo immersi dentro. Per questo mistero nessuno conosce, con certezza, quale sia il processo attraverso il quale l'esistenza nasca e dal semplice si complichi nella moltitudine di problemi che angustiano chi annaspa nel mare delle incomprensioni. L'umanità si è ingegnata a inventarsi ipotesi, infantili quanto durature, sull'inizio della manifestazione della realtà: tra queste la più accreditata è quella chiamata del "Big Bang", che racconta di come una palla di materia compressa sia esplosa espandendosi, formando così l'universo di innumerevoli galassie che ci ridono dietro. Da dove quella palla di energia compressa sia arrivata e perché, d'improvviso, sia esplosa nessuno se lo chiede. Che importanza avrebbe domandarsi da dove viene il terreno sul quale già ci si deve ammazzare per costruirci sopra la casa? Col chiederselo si finirebbe, quasi certamente, col finire sfrattati dal vero proprietario...

Lamentele


Che senso avrebbe lamentarsi che la gente è egoista e cattiva? Non ci sono individui, al mondo, che devono essere convinti di ciò di cui sono già certi. In fondo è per questa convinzione che tutti si danno da fare per difendersi attraverso l'egoismo e la cattiveria. A voler essere obiettivi - obiettività che costituisce il primo passo mosso verso la verità - qualche persona buona c'è, e il doverlo ammettere è una imposizione data dal voler rientrare in questa sparuta categoria tanto vicina alla stupidità; così vicina che solo i buoni sanno realmente cosa la stupidità sia, e quanto possa far soffrire i cattivi i quali, senza eccezioni, sono sempre stupidi.

Leggere attentamente le istruzioni


Io non ho avuto il libretto delle istruzioni. È imperdonabile che non me l'abbiano consegnato alla nascita e, al suo posto, mi abbiano assegnato due genitori che facevano "picci picci" e mi sventolavano, davanti agli occhi, giocattolini colorati sospesi a mezz'aria che mi hanno convinto la vita dovesse essere tutta un gioco. Questa orribile storpiatura ha inclinato irrimediabilmente la mia esistenza, al punto che mi leggo qualsiasi libretto d'istruzioni mi capiti tra le mani anche se ancora non possiedo l'oggetto del quale è descritto il funzionamento; così, se per disgrazia dovessi nascere un'altra volta, sarò in grado di regolarmi meglio...

sabato 14 luglio 2012

Modesto senz'altro pericolo


Mi piacerebbe scrivere una storielletta senza prima dovermi immaginare da dove partire, così inizierò il racconto aprendo un libro a casaccio e, a occhi chiusi e puntando il dito tre diverse volte su pagine scelte accidentalmente, estrarrò tre parole che comporranno il titolo del racconto.
Ho usato un libro che mi è molto caro, il cinese "I King" e sono uscite, dal dito puntato alla cieca e nel loro esatto ordine: "modesto senz'altro pericolo". 
Sarebbe forse stato meglio "pericolo senz'altro modesto", ma chi sono io per stravolgere l'indicazione data dal libro dei libri?

Modesto senz'altro pericolo
Non è che uno, soltanto perché fa il manovale, deve essere modesto a tutti i costi; ci sono fior fior di "magùtt" che si credono chissà chi solo perché portano in giro due secchi di malta, zeppi fino all'orlo, senza rovesciarne una stilla, e quando aprono la schiscetta, a mezzogiorno, non offrono un cazzo a nessuno. Lui no che non era come quegli stronzi e la malta la versava, ma tornava sempre indietro a raccoglierla. Certo non si fermava subito, per non perdere lo slancio di cui ha bisogno la camminata. Era un lavoro duro quello che faceva, e mai uno straccio di soddisfazione a illuminargli il tramonto. Eppure lui i muratori veri non aveva il fegato di invidiarli, poracci anche loro, così a rischio di cadere dai ponteggi che gli stessi manovali montavano, in modo piuttosto approssimativo proprio perché non sono operai specializzati.
Lavorare nei cantieri esige forza di carattere, pazienza e una non comune modestia, per restare vivi anche se non vegeti, perché più in giù si sta e meno si corre il rischio di cadere. E poi trasportare pesi richiede il tenere lo sguardo basso, ché non tutti sanno come la modestia aiuti a non inciampare.

Il rumore secco di una catena spezzata è sempre inatteso, sia per un carcerato che per il manovale il quale, per modestia, non ha potuto accorgersi del bancale di Damocle, pieno di mattoni impilati, che fino pochi secondi prima stava ancora lì, immoto e sospeso sopra la sua testa umile...

venerdì 13 luglio 2012

Orgogliosi di non essere orgogliosi...


C'è un sottile piacere a essere invisi dal mondo, quello stesso mondo nel quale la verità è detestata. Purtroppo l'essere rifiutato nello stesso modo nel quale la verità è rigettata non accomuna un individuo alla perfezione in cui la verità si trova, e non lo migliora di un pollice. Lo so per certo perché se così non fosse io sarei, e da molto tempo, un santo... :D
Però trovarsi così spesso al centro del fastidio che il mondo prova per te ti può mettere nella condizione di migliorarti, se riuscirai a sopportarlo senza reagire per orgoglio ferito. È incredibile, ma c'è un orgoglio capace di essere orgoglioso per aver rifiutato l'orgoglio.

giovedì 12 luglio 2012

Come l'interessante si trasforma in banale


La banalità e l'ovvietà coinvolgono anche le discussioni che meritano attenzione. Soprattutto sul web dove ci sono molte persone alla ricerca di facili consensi. A questo scopo sono utilizzati argomenti stradibattuti come i diritti negati degli omosessuali oppure le trappole che l'editoria tende ai creduloni che vogliono diventare scrittori di successo. Tutte problematiche serie che, se utilizzate per racimolare consensi al fine di aumentare il livello della propria autostima... fanno cadere le braccia alla ricerca delle palle che rotolano sul pavimento della noia.

martedì 10 luglio 2012

Sindrome del foglio bianco


La cosa migliore che può capitare a chi scrive è non avere niente da dire. Lo scrittore chiama questa potenziale e privilegiata condizione "La sindrome del foglio bianco" volendo, col termine "sindrome", identificarla alla manifestazione sintomatica di una causa patologica non agevole da identificare. Anzi, a dirla tutta uno scrittore in panne nemmeno ci prova a chiedersi quali siano le ragioni di questo non aver nulla da dire; la reputa una maledizione analoga a quella di Montezuma: una specie di diarrea dell'anima, ma al contrario di quest'ultima non produce sgorghi a fiotti. A questa benedizione, a torto identificata come patologia indesiderabile, c'è un rimedio sicuro ed è quello che ho messo in atto io, proprio adesso, scrivendo queste poche e disoneste righe...

lunedì 9 luglio 2012

La scrittura non deve godere della libertà totale


Ho conosciuto, e continuo a conoscere, scrittori che sono convinti, per il solo fatto di scrivere, di avere diritto a una sorta di impunità. Quello che scrivono è, secondo loro, indipendente da quello che essi sono e da come vivono. Sempre secondo loro è possibile parlare bene e razzolare male, come fecero a suo tempo J.J. Rousseau - educatore che abbandonò i suoi cinque figli in un orfanotrofio, senza mai più rivederli - o Pasolini, il quale asseriva di difendere i proletari mentre faceva sesso, sulla sua Alfa spider, coi loro figli minorenni, quelli che battevano il marciapiede - o Alda Merini che scriveva poesie d'amore evitando di ricordarsi, come tutte e quattro hanno dichiarato, delle sue figlie -
Il mio non vuole essere un atto di accusa, perché non ero lì accanto a loro e non sono certo di nulla se non ho un'esperienza diretta, ma parlando con molti che scrivono constato che sono pochi gli scrittori convinti di dover essere aderenti, nel loro comportamento, alle verità di ciò che scrivono.

Mi presento


Beh... ecco... le presentazioni sono la mia specialità, praticamente il dovermi presentare scatena la mia fant... ahem... la mia immaginazione, ma non verso l'ipocrisia tesa al vanto delle proprie qualità intellettuali e fisiche; non vorrei tirare in ballo anche quelle spirituali per non farvi sentire a disagio. No no, la mia non è ipocrisia, ma semplicemente il corretto sforzo di sembrare meglio di quello che sono in realtà, in modo da costringere me stesso a migliorare davvero per non fare una brutta figura. Ecco che ora mi tocca ammettere che fare brutta figura è la mia seconda specializzazione...

venerdì 6 luglio 2012

Contrasti

Essere generosi attira l'egoismo di chi vorrebbe approfittare di quella generosità, essere buoni richiama la cattiveria di coloro, e sono tanti, che si sentono a disagio di fronte alla possibilità di essere buoni che non hanno voluto cogliere. Essere capaci di amare scatena la gelosia di chi confonde l'amore col possesso. Non avere il timore di morire convince una moltitudine di persone che sia il caso di metterti alla prova dei fatti. Il contrasto muove la vita, ma la vita cerca la pace e questo significa che la risposta ai problemi sollevati dall'esistenza è oltre la stessa esistenza.

giovedì 5 luglio 2012

Se sapessero...

Se questi privilegiati sapessero... se sapessero di essere incapaci di vivere la disperazione con dignità, di sostenere lo sguardo degli occhi che ha il loro futuro, se riconoscessero la necessità di dover crescere come individui e come uomini, la serenità data dal lasciare alle nuove generazioni non i debiti e il vuoto morale, ma una terra fertile dove possano germogliare le speranze di una vita diversa da quella che i politici corrotti hanno scelto, per loro stessi e per tutti quelli convinti che la crudeltà sia la legge fondante dell'esistenza... se questi scellerati sapessero... sarebbero sempre gli stessi politici e criminali che hanno scelto di essere.