domenica 27 gennaio 2013

Il principio di non contraddizione in politica


La logica è logica perché, procedendo da un assunto di base, sviluppa le conseguenze di questo assunto in una sequenza di analisi e valutazioni che devono evitare ogni possibile contraddizione. La mente elabora un'ipotesi e, attraverso la logica deduttiva o induttiva, cerca di stabilire una verità che sia rigorosamente aderente all'ordine stabilito da princìpi che, per essere validi, devono avere il massimo grado di universalità possibile. Il principio di non contraddizione indica che se A è uguale a B e B è diverso da C... anche A sarà diverso da C. È attraverso il riconoscere la contraddizione che un individuo si accorge che qualcosa non è logicamente consequenziale in un'analisi orientata alla ricerca della propria sintesi. Chiunque, nella propria vita, utilizza questo indispensabile strumento nella ricerca della verità, ma purtroppo in politica le cose cambiano, perché pur di difendere le proprie posizioni, ritenute essere vantaggiose, si è disposti ad accettare la contraddizione come se fosse il minore dei mali. È così che i seguaci di Grillo accettano che il loro beniamino e salvatore della patria consideri un esponente di CasaPound come un possibile grillino... a causa del fatto che i suoi discorsi sono in massima parte sovrapponibili a quelli del Movimento cinque stelle. La stupidità produce cattiveria, e l'individuo stupido è responsabile degli effetti che la sua incoscienza produrrà, perché per la sua stupidità ha deciso di non dare valore alla contraddizione che ha visto, senza volerla considerare importante perché l'ha ritenuta essergli conveniente.

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