lunedì 29 aprile 2013

Festa di compleanno


— Le feste di compleanno, soprattutto quelle che festeggiano i diciotto allegri rintocchi della campana che annuncia la morte dell'astinenza sessuale imposta dalla legge, sono la principale ragione per farsi prescrivere la pillola del giorno dopo...— pensava timorosa una ragazza, che da poco più di un minuto era diventata la succulenta preda di un ragazzo il quale, con noncuranza, le stava prendendo le misure, con l'approssimazione avventurosa che ha chi sta saltando un largo fossato, mai saltato prima, per sottrarsi alla verginità che opprime chi non si sa buttare. Ora si trattava di mettere insieme una frase a effetto, che fosse in grado di racchiudere in sé tutte le sfumature, quelle che stavano tra loro compresse, in anni buttati via a immaginare come ci si sarebbe sentiti abbracciando una ragazza svestita. Come anche la psicologia riconosce, conviene lasciare andare la propria immaginazione allo sbaraglio, nel campo minato del corteggiamento, così non oppose ostacoli al cattivo gusto che distingue tutti quelli che sono alla loro prima volta in qualsiasi cosa:— Perdonami… già mi manchi prima ancora di sapere come ti chiami— le disse, fissando i suoi dolci occhi, neri come il buco dove si sarebbe sprofondato dalla vergogna.
Lei lo guardò come se lo conoscesse da sempre e lasciò parlare quella che credeva fosse la sua intelligenza, e lo sarebbe anche stata se gli ormoni non l'avessero oscurata con un trucco che da Noè non era stato più utilizzato:— Ti prego, non lasciarmi sola ché ho paura del buio— 
Era chiaro a entrambi che dire "Ti amo" avrebbe avuto il senso che ha un levriero afghano al guinzaglio di un pankabestia, così si astennero dal dirlo mentre le loro mani perdevano, senza tanti complimenti, il tocco da oratorio che non avrebbero mai più avuto...

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