mercoledì 24 aprile 2013

Li romani


Ritengo il diritto di critica essere fuori luogo, quando esercitato in funzione del luogo di nascita del criticato, perché il criticato mica ha colpa di essere nato in un posto invece che in un altro. Tuttavia ci sarebbero da fare alcune antipatiche considerazioni, che il non farle costituirebbe un'insopportabile mancanza di obiettività. La principale questione da affrontare con una certa riluttanza riguarderebbe il fatto che, non essendo il caso a governare la realtà, una ragione ci dovrà pur essere per la quale un essere nasce qui e non là. Così come quell'essere nasce con i tratti somatici dei propri genitori, e a volte anche quelli del vicino di casa, si dovrà portare addosso anche i tratti caratteristici del luogo di nascita, tanto che gli italiani nati in Africa sono più agili, belli, intelligenti e miglior ballerini di quelli nati vicino al confine svizzero. Dio mi guardi dal voler incastrare a forza, in un casellario artificialmente predeterminato un piccolo bimbo innocente, ma è un fatto noto a tutti, e sarebbe anche offensivo per il senso critico di questi tutti il volerlo negare, che se un essere che sta per nascere mostra di avere propensione a rompere gli equilibri armonici di interi continenti, si vede costretto dalle leggi celesti a nascere a Roma e dintorni, tanto da potersi dire che tutte le strade portano a Roma sì, ma per colpa di tutte quelle mamme che, vedendosi costrette ad andare a partorire nella capitale da forze delle quali solo in un secondo tempo capiranno la perfida natura, si precipitano per dare al mondo esserini prepotenti ai quali il mondo rinuncerebbe volentieri... e non è che lo dico perché sono nato a Milano... :D

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