giovedì 18 aprile 2013

Non credo in chi crede


In Chiesa vado solo quando muore qualcuno che ho conosciuto, e ci vado per due importanti motivi: perché voglio fare un sacrificio personale in omaggio alla persona deceduta e anche per ascoltare l'omelia del prete. La predica, per me, vale la fatica data dal doverla ascoltare. Una sola volta mi è accaduto di esprimere congratulazioni, silenziose perché pensate e basta, a un prete, ed è accaduto al funerale di mio zio Valentino, lo zio più folle che io abbia avuto, celebrato in una Chiesa dimessamente povera e disadorna, senza fiori, dove su un altare che guardava in faccia gente annoiata, stava un prete intelligente che diceva cose intelligenti senza doverle leggere. Di solito non funziona così, e i preti sparano minchiate che non c'entrano un cazzo nella testa di persone che di fedele manco hanno il cane. È in quelle situazioni paradossali che io divento devoto, di una devozione alla Verità che mi lascia guardare la parodia caricaturale che tenta di enfatizzare ciò che manca ai cuori di coloro che credono di credere a un credo... che non crede in chi crede.

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