domenica 14 aprile 2013

Sulle adozioni aperte alle coppie gay


Troppe persone giudicano secondo il loro esclusivo modo dato da un sentire emotivo dal quale la loro mente è sopraffatta, e poi tentano di mascherarlo con giustificazioni appese a supposte leggi naturali delle quali hanno solo una conoscenza superficiale, scolastica ed elementare. Attribuiscono la colpa della difficoltà di adozione alle coppie gay come se queste ultime non dovessero percorrere le stesse tortuose difficoltà, per adottare un bambino. Difficoltà date dall'alto numero di coppie che tentano di adottare per giustificare il loro stare insieme che ha perduto le ragioni per essere, oppure per ragioni di opportunità sociale che si avvale del "che brave persone che sono, pensa che hanno persino adottato un bimbo". Il mondo è pieno di gente seriamente disturbata che spera di guarire facendo una buona azione slegata, però, da tutto il resto del loro vivere squilibrato. In questi casi è preferibile la solitudine emotiva al vivere in mezzo alla follia che si impadronisce del giochino con le sembianze di un bambino. In questo ordine di cose il sesso dei genitori conta decisamente meno di una moltitudine di altri parametri essenziali a che il bambino possa vivere dignitosamente. E a tutti quelli che alzano la bandiera della famiglia eterosessuale, come se essere etero costituisse l'assoluta condizione necessaria all'adozione, ricordo le statistiche sulle violenze famigliari e gli omicidi col pestacarne avvenuti in cucina, che dicono essere prevalenti queste violenze su quelle che avvengono all'esterno delle famiglie. Pensate che i gay siano mostri sanguinari pronti a sottrarvi bimbi abbandonati senza dover passare per i controlli di legge? Ebbene, se la pensate così fanno bene a non assegnarvi un bambino da torturare con le vostre menti disturbate.

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