mercoledì 29 maggio 2013

Ci sono giorni...

Ci sono giorni, e oggi è uno di quelli, dove si è preda di stati d'animo contrastanti che ti fanno intendere sia una soluzione migliore, per non farsi coinvolgere, quella di chiudersi a riccio. Non come un riccio che sta per essere investito da un'auto, però. L'ideale sarebbe occuparsi di un problema, uno di quelli che aspettano la pigrizia si sia addormentata per riuscire a essere risolti. In mio soccorso è arrivata la lavatrice nuova, che ha sostituito la vecchia da ventidue anni di lavoro azzoppata. Già portarla in casa è stata un'impresa, montarla un po' meno, ma non avendo letto il manuale le ho lasciato i tamponi dietro che fissavano il motore, distanziandolo equamente dalle paratie laterali della macchina. Primo lavaggio con centrifuga che vortica a 1400 giri al minuto... Impossibilitato a essere libero dalla lamiera esterna il motore non poteva utilizzare le molle che ne attutiscono le vibrazioni, e a quella velocità la centrifuga ricorda la turbina di un F 104, il Jet chiamato "La fabbrica delle vedove". Mia moglie tentava di non farle sfondare il muro mentre io, aggrappato agli spigoli del Jet, ero stato trascinato con la pancia sopra di lei, come accade al cowboy che è arrivato ultimo a un rodeo di tori selvaggi. La lavatrice, era evidente, ce la metteva tutta per ammazzarci entrambi, e pareva privilegiare la mia persona, forse perché sono un maschio che con le lavatrici non ha mai legato intimamente. Alla fine ce l'abbiamo fatta, con l'aiuto del manuale, a sistemare la belva al posto che le era stato assegnato dai quattrocento euro avventatamente dilapidati. Passato l'incubo la giornata è migliorata insieme al mio stato d'animo, che è già pronto a intristirsi domani, in attesa di un altro problema da risolvere.

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