venerdì 17 maggio 2013

L'aspetto sentimentale nelle religioni


L'aspetto sentimentale è implicito nelle religioni, ed è questo che le distingue dall'universalità di valori che non mutano al variare della latitudine come mutano le religioni, le quali associano all'emozione che ognuno prova il loro credere o non credere. Per quell'aspetto sentimentale e continuamente mutevole si fanno la guerra, e ognuna accusa l'altra di essere in malafede. Come potrebbero comprendersi se ognuna è convinta di guadagnarci difendendo la propria trincea, la stessa dove è conservata nel fango la propria verità?
"Il mio dio è meglio del tuo!" si dicono a vicenda 
"Chi non crede nel mio dio non si salverà" 
"Pregate il Cielo e donate alla vostra chiesa" 
"Siamo l'unica via di salvezza!" 
"Siate misericordiosi con le genti delle altre fedi, perché la nostra le batte tutte!" 
"Noi siamo i buoni, gli altri ne hanno da fare di strada per raggiungerci!". 

Quanta differenza con quello che disse un santo di nome Ibn Arabi:

Il mio cuore è diventato capace di accogliere ogni forma, è un pascolo per le gazzelle, un convento per i monaci cristiani, è un tempio per gli idoli, è la Ka’ba del pellegrino, è la tavola della Torah, è il libro del Sacro Corano. Io seguo la religione dell’Amore, quale che sia la strada che prendono i suoi cammelli: questo è il mio credo e la mia fede.                                                   (Ibn Arabi  1156-1240)

Nessun commento:

Posta un commento