lunedì 18 novembre 2013

Il danzare della stupidità

Il primo fatto che un'intelligenza è costretta a prendere in seria considerazione è la propria inadeguatezza a comprendere il senso profondo delle cose che accadono. Il secondo fatto è dato dalla necessità che ha l'intelligenza di capire quale possa essere il senso che qualifica l'esistenza, e il terzo le impone di trovare una via d'uscita alla sofferenza che le due prime incomprensioni le causano. Questo implica esser costretti ad aumentare l'ampiezza dell'orizzonte che l'intelligenza è in grado di considerare. 
Il problema è che per crescere l'intelligenza deve essere capace di mortificare il proprio sentirsi orgogliosa di aver capito poco della vita, ed è difficile riuscirci, perché ogni volta che un'intelligenza fa un passo avanti nella comprensione di ciò che è esterno o interno a sé… ne fa due indietro nel giudicarsi intelligente, perché l'orgoglio del volersi sentire pieno toglie l'appetito persino a uno stomaco vuoto.

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