giovedì 28 febbraio 2013

La verità non è mai gratuita


La verità non è gratuita e non lo è nemmeno la vita, perché la vita deve il suo esserci alla verità. Quando si deve dire ciò che si pensa di lui, a qualcuno di cui non si è nemici, si tende sempre ad addolcire la verità, a volte per non offendere, ma il più delle volte per vigliaccheria, perché la nostra forza interiore non può pagare il prezzo che la verità chiede. Un prezzo che, quando è pagato, dona una briciola di felicità che diverrebbe una torta se la verità fosse sempre preferita alla viltà. Certamente non sempre si può dire il vero, perché la verità prima di essere vera è compassionevole, ed è questa la ragione per la quale la vita mente sulle sue essenziali ragioni d'essere.

La felicità considerata dal punto di vista della Perfezione


L'esistenza è la conseguenza della Perfezione universale, la quale è anche possibilità di essere e, dunque, si esprime attraverso la vita. Così ogni essere ha, come obbiettivo, la ricerca della propria perfezione. La vita è il mezzo attraverso il quale questa ricerca diventa possibile, e per non essere un cercare illusorio la vita sottrae la felicità ai suoi figli. La sottrae dopo aver fatto loro sperimentare cosa significa essere felici, anche solo per poco. È l'unico modo che ha la Perfezione per attirare a sé le imperfezioni di cui è fatto il mondo.

mercoledì 27 febbraio 2013

Bene e male


Mi è venuta l'insana esigenza di definire cosa sia la bontà. Dovrò per forza dire anche cos'è la cattiveria, ma so in anticipo che sarà un tentativo fallimentare, a causa del fatto che, in realtà, bene e male sono concetti convenzionali, volubili quanto traditori, disegnati da un uomo quando vuol dividere in due una torta allo scopo di tenere la metà più grande per sé. È a tutti noto che un bene per uno può essere un male per l'altro che gli sta di fronte, com'è il caso della torta divisa in due parti diseguali tra loro. Questa consapevolezza impedirà alla mia analisi di utilizzare un punto di vista esclusivo. In generale si può dire che è bene tutto ciò che agevola il raggiungimento della propria perfezione, mentre sarà un male quello che la ostacola, perché per definire qualcosa occorre farlo avendo in vista un obbiettivo da raggiungere che sia da considerarsi il bene supremo, oppure il male massimo raggiungibile. Le cose dette così assumono un aspetto inquietante, perché non sono rari i casi nei quali una disgrazia, o addirittura una malattia, finisce col migliorare l'esistenza di qualcuno. D'altronde non possiamo certo definire un bene una scorpacciata di deliziosi cioccolatini artigianali fatti con amore in Belgio, pur riconoscendo che il cioccolato è un bene a prescindere. Ed ecco che sfacciatamente si presenta a noi il concetto di misura, perché se una piuma rappresenta la leggerezza… una tonnellata di piume non la rappresenta più, non avendo senso parlare di una tonnellata di leggerezze. Dunque la misura è quella cosa attraverso la quale un bene faciliterà il raggiungimento della nostra perfezione senza darci spintoni pericolosi. Così si deve ammettere, per fare un esempio a casaccio, che se la pratica dello Yoga aiuta un individuo a perfezionarsi, potrà anche spezzargli una vertebra se quell'individuo tenterà di inarcare la schiena oltre i limiti consentiti dal suo organismo. Dall'altra parte della barricata il male se la ghignerebbe, nel suo non doversi porre problemi di misura. E qui si presenta un'altra importante questione da risolvere, perché l'alto si capovolge nel basso come il più nel meno. 
Si dirà:— Ma che cazzo c'entra?— 
C'entra eccome, perché la legge dell'analogia inversa vuole che sia sempre possibile verificare se un'opposizione è da considerarsi una vera opposizione in un determinato contesto. Un bene si trasformerebbe in un male se si invertisse nel proprio contrario, allo stesso modo di quanto avviene per il più rispetto al meno. È per questo che il bene deve avere misura mentre il male, al contrario, può evitare di costringersi ad averla. In definitiva si può ragionevolmente affermare che il bene ha per fine la perfezione di uno o più esseri, mentre il male lotta per mantenere ferma la loro imperfezione, o peggiorarla. Ma ora si apre un nuovo scenario, perché quando la perfezione di uno stato dell'essere è relativa è destinata al poter degenerare, allo stesso modo in cui un'imperfezione può perfezionare se stessa. La realtà relativa non si causa da sé, perché nulla è effetto e causa contemporaneamente, quindi deve avere una causa che relativa non può essere. Ciò che non è relativo è assoluto e, dunque, privo di limiti, di durata e di estensione, unico perché due assoluti costituirebbero uno il limite dell'altro negandosi a vicenda. Una Realtà assoluta è necessariamente caratterizzata dalla perfezione assoluta, la quale riflette se stessa nel suo manifestare le proprie potenzialità nelle perfezioni e imperfezioni relative della molteplicità. È a questa Perfezione che il bene tende, ma la Perfezione assoluta, essendo assoluta non ha correlativi che le si oppongano, ed è per questo che il male non può essere perfetto. Il bene è dato dal riflesso della Perfezione assoluta, mentre il male è costituito dal dividersi della Perfezione assoluta all'interno della realtà relativa. Male che non sa di essere lo strumento inconsapevole del Bene, e sarà un male relativo destinato a trasformarsi nel Bene assoluto.

martedì 26 febbraio 2013

Sarcasmo


Non posso nascondere che il sarcasmo, quando esercitato sui limiti altrui, procuri una certa e appagante soddisfazione, anche se quest'ultima è di una qualità decisamente inferiore al piacere che darebbe l'essere migliori di coloro attorno ai quali ci si diverte a ridere…

Bene o male, felici o infelici, c'è sempre da farsi forza

Arriva sempre un momento nel quale ci poniamo questioni delicate, alle quali quasi nessuno sa dare delle risposte definitive, perché la relatività della realtà non lo consente. Così è per salute e malattia, perché non si può definire l'una senza coinvolgere l'altra. Perché la salute perfetta dovrebbe escludere ogni malattia, ed è impossibile farlo in questo mondo imperfetto. La stessa cosa vale per la felicità, tanto da essere costretti a dire che la felicità non è data dall'assenza dell'infelicità, ma dalla comprensione delle ragioni per le quali l'infelicità c'è. Da quella comprensione nasce la forza interiore che consente di poter sopportare sia le malattie che le infelicità, perché la serenità non la si ottiene evitando le disgrazie, ma affrontandole allo scopo di essere più forti e consapevoli. Non è raro che attraverso una infelicità si impari a essere più felici, allo stesso modo in cui, dopo una malattia, l'organismo impara a difendersi. La vita contiene il male proprio per questo, e il dovere di ognuno è quello di trasformare quel male in un bene, per sé e per gli altri.

La memoria del mondo

Oggi sono andato a trovare mio nonno il quale, insieme ad altri sopravvissuti, è la memoria di questo quartiere popolare. Se i vecchi sono sopravvissuti significa che ci sapevano fare, mi dicevo, mentre salivo le scale fino all'ottavo piano senza ascensore. È per questa ragione che lui non esce di casa da tanti anni. Così ogni tanto lo vado a trovare, dopo le telefonate dei vicini che avvisano sul numero dei giorni che si sbraccia dalla finestra chiamando aiuto. Mio nonno è uno che la sa lunga, e non si lascerebbe morire facile. Avevo con me qualche sparuta cibaria da portargli, perché anche noi ce la passiamo male, in questo mondo di ricchi sfondati. Mio nonno li ha sempre votati, e anche noi su suo consiglio. Mio nonno è la memoria del mondo, e noi non possiamo non dargli ascolto...

lunedì 25 febbraio 2013

Cercare la donna e l'uomo ideali

Ci tengo a dire che non c'è la donna o l'uomo ideale, che in tanti aspettano perché temono il doversi sacrificare, ed è un'aspettativa ridicola, perché l'amore essenzialmente è sacrificio, e senza questo che amore sarebbe?

domenica 24 febbraio 2013

Uno stato d'animo difficile da prendere


È forse la parola che ha più spesso il punto di domanda che la insegue come un'ombra, la felicità, e il solo pronunciarla evoca quella speciale nostalgia che assale quando un ricordo manca. È anche la parola più veloce che esista, perché nessun tentativo di fermarne la corsa può riuscire, e anche spararle non serve. Lei, la felicità, ignora tutto questo perché non sa di essere un bersaglio. Lei arriva gioiosa e si ferma un poco anche negli angoli più remoti del mondo, gioca con tutti per un breve momento e poi se ne va, senza salutare nessuno. È maleducata la felicità, lo deve essere perché l'infelicità le corre appresso, per ricordarle che la vita ha sempre due orizzonti, e che è la libertà di ognuno a scegliere da che parte andare.

Oggi si vota


Mia suocera:— Pronto Rosanna?—
Mia moglie:— Ciao mamma—
Mia Suocera:— Cosa devo votare, allora?—
Mia moglie:— Mamma non votare la Lega o Berlusconi come hai sempre fatto, che ti hanno ridotta a pane e acqua!—
Mia suocera (con sottile ironia):— Suggeriscimi tu, allora, che la sai lunga...—
Mia moglie:— Mamma... vota PD—
Mia suocera:— Quelli col simbolo verde?—
Mia moglie:— Cazzo mamma, no! È quello che ha un rametto d'ulivo di fianco!—
Mia suocera (infastidita):— E cos'ho detto io?—
Mia moglie (mantenendo a stento la calma):— No mamma, quello è della Lega che ti telefonano tutti i giorni per dirti che gli extra comunitari, se stai fuori casa più di un'ora, ti occupano la casa—
Mia suocera:— Allora dici di votare PDL...—
Mia moglie(col sangue negli occhi e la bava alla bocca:— Mamma, cazzo! Quello è Berlusconi!—
Mia suocera:— Non è quello che mi restituisce i soldi dell'IMU?—
Mia moglie (al collasso):— No mamma, lui è quello che quella tassa l'ha progettata—
Mia suocera:— Ah... allora voto quello con l'ulivo verde e la scritta PDL...—
Io:— Rosanna, riprenditi! Dove cazzo avrà messo i sali? Dai Rosanna... —
Mia moglie (dopo essersi ripresa):— Io la uccido!—
Mia suocera (imperterrita):— Sempre a farla complicata... allora voto come dici tu, va bene?—
Mia moglie (risoluta):— Uccidila, ti prego...—

sabato 23 febbraio 2013

La felicità ci osserva in silenzio


Il mondo intero crede che la felicità sia l'obbiettivo dell'esistenza, e poiché essere felici corrisponde a una pienezza che respinge il vuoto dato dalla solitudine, sono una moltitudine quelli che associano a uno stato d'animo la totalità delle loro speranze e dei loro atti. Tutto è compiuto per arraffare la felicità. Quasi nessuno riflette sulle cause della vita e il dolore che a queste cause è procurato dal sacrificio di sé, che sta alle origini dell'esistere e anche alla sua fine. Parrebbe essere un paradosso, ma non lo è, perché è proprio il sacrificio di sé a rendere sacra la vita, e la felicità sta nel saper attendere, con la forza della ragione, che le leggi ordinatrici della realtà trovino il momento giusto per completare la loro azione, nella necessità di armonia che deve attendere il tempo sia maturo per essere riempito di giustizia e di amore. L'armonia generale è necessariamente il frutto della somma delle disarmonie particolari, e non può attuarsi prima che queste ultime, una per una, migliorino il proprio stato. Ognuno di noi è una di queste disarmonie, e tutti noi siamo il risultato di un sacrificarsi della perfezione, primigenia perché centrale, che si è riflessa capovolgendosi nella molteplicità attraverso l'unicità di ognuno. Anche a me piacerebbe essere felice, ma se guardo dentro di me quella felicità la posso intuire, è lì che mi osserva, e non la vivo perché ancora non sono diventato lei.

Come pulci


Come foglie che disegnano il vento
il mio viver racconta il Mistero
che è nascosto nel greve tormento
di esser ciechi alla vista del vero

Come pulci su piastra che scotta
non si ha tempo per esser sinceri
ci s'illude d'esser pronti alla lotta
contro noi stessi così uguali a ieri

venerdì 22 febbraio 2013

Chiarirsi in politica


Il pensiero di destra parte dal presupposto che si debba vivere secondo la legge che vuole sia il predatore ad assoggettare la sua preda. Quello di sinistra, invece, procede dalla convinzione che alle prede convenga organizzarsi per poter sottomettere il loro predatore. La strategia del centro mette in riga predatore e prede minacciando tutti con una doppietta a canne mozze che chiama, democraticamente, religione.
La Lega Nord, differenziandosi dalle posizioni storiche che considera ormai sorpassate, celebra l’autonomia e l’indipendenza, avendo in vista un mondo dove ognuno è circondato da uno steccato invalicabile e privo di un buco per pisciar fuori.
Il Movimento cinque stelle prima circonda e poi caccia via tutti con, alla fine della pulizia storica, un festeggiamento colossale dove ognuno racconta barzellette già sentite…
Infine c’è il pensiero calmo di un santo, il quale considera essere la politica l’ultima applicazione, tra quelle utili e utilizzabili dall’intelligenza, per raggiungere la santità.

Il conto

E pensare che quando ho smesso di drogarmi ho addirittura pensato di aver risolto tutti i miei problemi, mentre i problemi che stavano dietro a quello, in fila disordinata, si sono presentati allo sportello delle lamentele della mia vita, presentandomi il conto...

Che tristezza...


Perché definire triste una realtà tanto bella da crearci sempre un sacco di problemi da dover risolvere? Chi considererebbe triste un gioco che non finisce mai? Probabilmente lo definirebbe tale chi gli preferirebbe il gioco del tris, che finisce subito e fa vincere sempre chi parte per primo dopo aver guadagnato la prima posizione vincendo a tris...

La meraviglia di un mondo nel meraviglioso universo


È stupefacente la bellezza di questo mondo, sul quale la diversità celebra la fantasia. Le leggi cicliche rinnovano ogni attimo che le compone come fosse un battito d'ali che asseconda un cuore sconosciuto, del quale ammiriamo il volo leggero e pesante che disegna la possibilità di essere felici. Ogni organismo palpita nel desiderio dato dalla perfezione che deve essere raggiunta, e persino l'uomo non è immune a questa chiamata. Persino l'uomo che crede di essere il re incontrastato dell'universo mentre piange dentro di sé, per non darlo a vedere a se stesso.

Una visione che fa paura


Diciamolo, una volta ancora, la democrazia è un imbroglio perverso che ha lo scopo di convincere il basso di essere in alto, e di poter così decidere del proprio destino. Quello democratico è un valore quantitativo che assegna il diritto di esercitare il potere a una maggioranza, come se essere maggioranza qualificasse i componenti di quella maggioranza. Quanto è raro che le buone intenzioni siano appartenute a una massa di individui è la storia che ce lo ricorda, e la stessa storia non ha mai visto una massa di santi. Oggi, dove sull'altare è stato piazzato un tostapane in titanio con l'orologio incorporato, tutto è sottomesso alla visione che quantifica anche l'impossibilità a trovare rimedi, e in questa quantità si sente il peso che ha il non saper guardare oltre le proprie paure.

Brutti momenti


Ci sono giornate che già dal risveglio, dopo una notte incazzata, affronto di rabbia. Devo farci qualcosa perché in quei giorni l'odio mi sprizza da tutti i pori, che lo sputano fuori per alleggerire il lavoro interno di un metabolismo caratterizzato dall'odio che ogni organo prova per l'altro che gli sta vicino. In quei momenti, che fra qualche giorno saranno dimenticati per aver visto un insetto arrancare all'interno di un fiore, vorrei sparire. Ora è inverno e gli insetti, così come i fiori, stanno chiusi nelle potenzialità dell'essere, allo stesso modo del mio amare il mondo e, in più, non posso nemmeno sparire perché, se lo facessi, ricomincerei a vivere da dove sbagliai a dileguarmi l'ultima volta che ebbi paura di vivere.

giovedì 21 febbraio 2013

L'opportunismo


L'opportunismo: il saper cogliere al volo un'occasione che sarebbe stato meglio perdere.

Il fraintendimento


Il fraintendimento: quando non si capisce di non essersi capiti.

l'odio


L'odio: è il modo che ha l'amore di pentirsi della propria ingenuità…

La forza


La forza: è il modo nel quale l'energia scopre di avere dei limiti e, per quanto si sforzi, non le riesce di superarli.

L'amicizia


L'amicizia: è un sentimento, che inclina alla comunione d'intenti due persone, col quale l'intelligenza ha trovato un accordo steso sulla fiducia, ma se la fiducia è troppa si trasforma in complicità e poi obbliga ancora alla comunione, ma quella fatta in chiesa…

L'Intuizione


L'Intuizione: quando l'intelligenza riesce a essere quella che dovrebbe essere, per la natura che le è propria, è chiamata intuizione, e a ben guardare nessuno sa da dove cacchio provenga questa misteriosa, quanto estremamente rara, realtà, perché di norma tutti usiamo la nostra intelligenza per dare una interpretazione sbagliata a ciò che abbiamo intuito...

Uno specialista delle definizioni

Io sarei, come dire... uno specialista nel dare definizioni alle realtà che hanno la disgrazia di capitarmi sotto agli occhi. Non mi vanto di questa mia inclinazione, dalle radici piuttosto misteriose, solo perché sono consapevole che in un universo dove tutto è in continuo movimento, per dare definizioni occorre fermare innaturalmente la cosa da definire che si muove, e questo equivale a sbagliare il centro del bersaglio al quale non frega un accidente che tu, per descriverlo, lo abbia surgelato, e si sposta comunque.

L'intelligenza


Intelligenza: dicesi di quella facoltà, non universitaria, che pur non avendo nulla da spartire col pensiero, sa riconoscere i pensieri assurdi da quelli sensati. Si distingue dalla furbizia perché si vanta senza guadagnarci un cazzo, a parte il disprezzo altrui...

mercoledì 20 febbraio 2013

Pensierino della sera


A me piace ridere e sono grato di essere nato nella metà del secolo scorso, uno dei più adatti al divertimento con biglietto da pagarsi a fine spettacolo, ma ogni tanto mi vengono dubbi che mi spengono il sorriso. So che i santi non ridono e non lo fanno nemmeno i saggi perché chi è consapevole della Verità non riesce a dimenticare il piangere degli infelici. Io, invece, per ora credo che quei lamenti, rivolti al cielo o alla terra, siano il carburante che muove gli uomini verso il doversi migliorare anche se, è ovvio, spesso chi piange lo fa perché sono gli altri a non essersi migliorati.

martedì 19 febbraio 2013

Sulla lettura



Leggere molto aiuta meno che il riflettere su poco, ma in profondità.
Che significa in profondità? Vuol dire portare la propria logica a sviluppare le estreme conseguenze che saranno successive all'assunto iniziale. La logica è quell'insieme di metodi volti a scovare ciò che contraddice i princìpi essenziali applicati all'interno delle possibili analisi. Cosa sono i princìpi essenziali? Sono gli assi fissi attorno ai quali un'analisi deve ruotare, dunque costituiscono certezze indiscutibili perché non appartenenti alla sfera delle opinioni personali. Per questo i princìpi non devono essere morali, essendo quest'ultima il risultato dell'indebita intrusione del sentimentalismo negli stessi princìpi. Per fare un esempio che sia facilmente comprensibile, il principio che regola l'imposizione del movimento a tutta l'esistenza non può muoversi a propria volta, pena la morte di tutto per arresto delle condizioni che consentono la vita. Ogni principio che non sia discutibile è legge universalmente applicabile senza alcuna eccezione, altrimenti non sarebbe universale. Qualità e quantità sono i primi princìpi universali.

I giovani che la guerra non l'hanno vissuta


A onor del vero devo anche ammettere che pure i giovani sono messi malaccio, e non certo a causa di una scuola ancora peggio. La nostra è la civiltà del degrado di valori che, a dirla tutta, non sono mai stati granché apprezzati dalle varie umanità che si sono succedute a formare una storia che non regge al confronto con l'intricata foresta che la inghiottirà. Valori improntati al sacrificio di sé, ma non quello che vede tante formiche vestite da uomini che producono, in catena, gli strumenti del piacere. È sacrificio del proprio egoismo, apertura verso il diverso da sé e amore per la comprensione, che non è l'ambigua tolleranza che mal sopporta i diversi colori delle culture dei popoli lontani dal proprio. La gentilezza di un sorriso, oggi, è considerata essere una forma di debolezza, e la rinuncia alla vana agitazione produttiva... una condanna alla miseria.

Essere anziani dopo aver visto la guerra


Devo confessare di non credere che le persone anziane, almeno quelle che lo sono oggi, costituiscano una ricchezza di conoscenze utile alle nuove generazioni. Le donne che hanno superato i settantacinque anni di età sembrano essere fantasiose interpreti della pecora dolly, con la variante della messa in piega a tonalità biondo a sfumature violacee. Gli uomini, invece, sono portatori di una tristezza tale da far pensare che se si drogassero di eroina o cocaina le cose, per loro, migliorerebbero. Certo le eccezioni a tanto sfacelo devono esserci e, considerato il drammatico numero degli imbecilli stampati con la carta carbone, sono certo che saranno numerose, anche se io ancora non ne ho incontrata una.

domenica 17 febbraio 2013

post senza titolo

Ho cercato di cancellare questa cosa in tutti i modi, ma questo mio post non scritto assomiglia al passato che non sapevo di scrivere, e ora è qui che mi dà del traditore.

Certezze urlate

Quando si ha una certezza vien voglia di urlarla al mondo, ma non ci sono certezze, escluso il momento della morte, che possano giustificare un urlo.

giovedì 14 febbraio 2013

Paralleli

Quando penso al mio passato ricordo con sofferenza la mia cecità interiore. Quando mi guardo allo specchio i lineamenti di un individuo preda della forza di gravità mi impongono di tentare uno scambio tra la stupidità di allora e la decadenza fisica di oggi. Sarà meglio che io mi metta sotto agli strumenti di tortura chiamati attrezzi ginnici...

martedì 12 febbraio 2013

Sull'ignoranza e la cattiveria a essa associata


Mi sono più volte espresso sull'indebita associazione stabilita tra l'ignoranza e la cattiveria, ma non sarà inutile precisarne le ragioni. È comunemente accettato il dire che se qualcuno è cattivo quella cattiveria sia dovuta alla sua ignoranza. Ignoranza di cosa non è mai dato saperlo con precisione, perché per cultura tutti, o quasi, intendono l'accumulo nozionistico, non la qualità di quelle nozioni e, soprattutto, quali siano i legami che uniscono tra loro, o distanziano, i significati che da quelle nozioni sono sintetizzati. Perché c'è una cultura nella quale tutti i componenti si incastrano tra loro, come tessere di un puzzle, che mostra l'ordine totale dell'intero universo, il quale è dato dai disordini particolari dei quali è composto e, al contrario, c'è un altro tipo di cultura, senza dubbio la più grandemente diffusa, analoga a un puzzle dove tutte le tessere sono accatastate a casaccio, e il risultato di questo accumulo mostra soltanto l'immagine della confusione che lo ha motivato. Va da sé che l'ignoranza di quest'ultima cultura è auspicabile, e non dà alcuna cattiva conseguenza. Il primo tipo di cultura, invece, è ignorato dalla quasi totalità delle persone, indipendentemente da quanto colte o ignoranti esse siano, perché costituisce l'immagine della verità che contiene le ragioni d'essere della manifestazione della realtà relativa che chiamiamo universo. Quello che mi preme dire, e che dà senso a questo mio breve scritto, è che non sono l'ignoranza e la sapienza a determinare il grado di cattiveria o di bontà delle persone, ma è la misura della loro bontà o cattiveria a determinare quanto le persone possono capire o ignorare dell'esistenza che le riguarda. La Verità cerca le persone buone, non le cattive, alle quali mostrarsi, perché la Verità totale sa che la cattiveria è malvagia proprio perché non vuole vedere la Verità. Naturalmente bontà e cattiveria convivono in ognuno in proporzioni diverse, e nelle stesse proporzioni saranno distribuite le conoscenze rese possibili dalla qualità del terreno nel quale i semi della conoscenza potranno germogliare e dare i loro frutti.

La vita


La vita è la vita, e a essa appartiene anche la morte, ma i valori della vita non sono attribuibili al fatto di vivere e morire. Stanno nei modi per farlo e questi modi, a loro volta, sono qualificati dalle intenzioni che una persona ha. L'intenzione è la direzione verso la quale un individuo orienta la propria esistenza attraverso le proprie azioni, e questa direzione attribuisce il senso della vita di ognuno. Il senso stabilisce la qualità di questo vivere. Nelle caratteristiche di quella qualità sono i valori della vita. La foto è bella ed esprime, nel silenzio di un'immagine, l'arco temporale associabile all'arcobaleno dopo una tempesta, ma non dice in che modi quella tempesta è stata superata. Quei modi danno valore alla vita ed è un valore racchiuso dagli obbiettivi raggiunti, che non sono nelle ricchezze accumulate, ma nella felicità distribuita e nella caratura, interiore e spirituale, che quel donare ha reso luminosa.

Visita oculistica


— Mi dica cosa legge sul tabellone davanti a lei—
— Dottore, con queste lenti che mi ha dato vedo cose che i miei vecchi occhiali mi hanno sempre tenuto nascoste—
— Si spieghi meglio…—
— Beh… Ecco… Non sono cose che si possono descrivere a parole, sono, piuttosto, propensioni dello spirito finalmente esaudite—
— Mi scusi, ma che tabellone sta guardando?—
— Quello giallo a sinistra della porta—
— Guardi che quello è il calendario di Padre Indovino…—

Verità e logica


La Verità di tutto ciò che è sta davanti ai tuoi occhi e ha abiti che tu le inventi. Essa riflette se stessa nella miriadi di piccole e imperfette verità relative per le quali litighiamo o ci amiamo. La Verità totale necessariamente precede le sue conseguenze, e la logica è una di queste conseguenze. La logica in sé è vera come è vera una menzogna, nel senso che è una vera menzogna. Quando la logica procede da princìpi certi è in grado di evitare la caduta nella contraddizione irrisolvibile che chiamiamo "assurdità".

lunedì 11 febbraio 2013

Sul voto di scambio

È un ottimo articolo, scritto da Roberto Saviano, sul voto di scambio: http://www.repubblica.it/politica/2013/02/11/news/saviano_voto_di_scambio-52375359/?rss

domenica 10 febbraio 2013

La mia opinione su Mario Monti


Le persone più ridicole sono quelle che fingono di essere quello che non sono e mai saranno. Monti è la prova che la falsificazione di quello che si è in realtà trasforma un uomo nella caricatura di quello che vorrebbe essere, e una caricatura non è mai contenta di sé, dunque per soddisfare il proprio egocentrismo procede imperterrita nel comportarsi sempre peggio, scimmiottando tutti i valori dei quali non è in grado di riconoscere le ragioni del loro essere pregiati.

Riservatezza intellettiva


L'associazione della potenzialità intellettiva con i neuroni, e la quantità nella quale questi stanno, dovrebbe essere una prerogativa dei comici che ci scherzano sopra, eppure moltitudini di individui l'hanno presa sul serio, al punto da ridurre alla quantità il grado in cui sta l'intelligenza che, come è facile capire, rientra nelle realtà esclusivamente qualitative. Come sia possibile relegare le qualità intellettive al numero di cellule neuronali resterà a lungo un mistero per le menti le quali, disponendo di un solo neurone, silenzioso a causa della sua solitudine, non possono sapere cosa ne pensa…

sabato 9 febbraio 2013

Su Casaleggio e Grillo

http://www.dirittodicritica.com/2013/02/09/la-verita-sui-conti-di-grillo-e-casaleggio-video/

L'attenzione


L'attenzione di ognuno di noi da cosa è attirata? Perché alcuni trovano interessanti cose che per altri sono solo delle sciocchezze prive di senso? Nemmeno le stelle esprimono per tutti lo stesso fascino e alcuni non alzano lo sguardo al cielo che per bestemmiarlo. Ricordo che a quattro anni mi chiesi, guardando il cielo al buio di una sera inoltrata, che mistero si nascondesse in mezzo a quel brillare, e la stessa mia curiosità poneva delle domande piuttosto ridicole a pensarci ora, tipo il perché una sedia fosse fatta con le quattro gambe e non in un'altra forma. Non ero di certo un bimbo particolarmente intelligente, e quella relativa mediocrità mi ha accompagnato a calci nel culo fino a oggi. Eppure intuisco che non occorre essere dei geni per aver voglia di spingere la propria logica fino alle estreme conseguenze di assunti dai quali ogni analisi procede, nella ricerca della sua sintesi. L'intelligenza di ognuno ha sfumature diverse per ognuno, come diverse sono le possibilità di addentrarsi in profondità nelle ragioni che muovono il mistero dell'esistenza, ma non occorre essere intellettualmente particolarmente dotati, al massimo grado possibile per un umano, per essere onesti nel riconoscere contraddizioni irrisolvibili che dicono al pensiero di essere entrato in un vicolo cieco. La verità non può essere contraddittoria nemmeno quando è relativa, perché se la verità sulla propria onestà fosse contraddittoria, si sarebbe dei ladri.

venerdì 8 febbraio 2013

Carnevale



A lei il carnevale piaceva, ma per ragioni diverse da quelle che lo facevano piacere agli altri, era per questo che non si mascherava, e si nascondeva dietro al suo bel viso sorridente e rilassato. Era per lei un momento così raro, nel quale le persone si guardavano tra loro nella verità di quello che erano dentro, e che nascondevano tutto il resto della loro vita, tranne quel giorno. Lei sapeva quello che gli altri ignoravano, e anche se l'avessero saputo mai lo avrebbero ammesso, perché era una verità inconfessabile: ognuno sceglieva la maschera che più gli piaceva, e la indossava perché quello era il suo vero volto. Tutti erano convinti di mascherarsi e nascondersi e ridevano, sentendosi finalmente liberi, mentre era l'unico giorno nel quale la verità li imprigionava. Lei, come la verità, li seguiva ballando, in giravolte che ricordavano la carta moschicida. Quale momento migliore per fare pulizia dell'orrore del mondo? Ammucchiava i corpi in antri scuri, sotto arcate di arcobaleni rossi, e tagliava gole con la stessa rapidità della gioia che sfugge all'ombra che la rincorre. Il domani sarebbe stato uguale a ieri, lei lo sapeva perché non poteva dimenticare tutte quelle orribili maschere quotidiane dietro alle quali una moltitudine di démoni ringhiava alle sue spalle.

giovedì 7 febbraio 2013

Attrazioni politiche


Berlusconi aggrega la parte malefica del paese, mentre Grillo attira i beoni poco dotati intellettualmente. Se si mettono insieme sfonderanno una porta che non c'è.

Quaggiù, nell'arena dell'esistenza


Mi sa che dopo essere morti lo spettacolo nell'arena sarà un mortuorio, con la solita lotta tra bene e male e un pubblico d'imbecilli che urla contro l'arbitro che non si mostra per evitare di essere accusato di favoritismi. Sulla Terra ci si diverte di più perché appena il bene ha il sopravvento sul male... diventa esso stesso, dopo poco tempo, un male, mentre il vecchio male si trasforma in vittima. Così la lotta non finisce mai, allo stesso modo del costo del biglietto per assistervi ed eventualmente anche partecipare...

Mentire a qualsiasi costo


Chi considerasse la vita di berlusconi un successo penserà che il mentire paghi, e certamente l'essere menzogneri può facilitare il raggiungimento di quel tipo di obbiettivi che, da un punto di vista interiore e spirituale, costituisce un vergognoso fallimento delle possibilità di perfezione inerenti all'essere umani, e credo anche animali...

Guerra continua


In guerra muore solo quello che la bandiera la porta, e assomiglia al concetto di reincarnazione dove il tuo spirito, che è immortale, è la stessa bandiera, mentre il disgraziato sotto muore di continuo e rinasce in un essere diverso, ma sempre sfortunato…

Dove la Verità dimora

L'attuale Parlamento italiano è un luogo che schiaccerei sotto ai miei piedi volentieri, se fossi certissimo che al suo interno non si possa trovare una sola persona onesta, magari la signora o il signore addetti alla pulizia dei cessi. Non so se le cose potranno cambiare in questa Italia della vergogna, ma devo poterlo sperare e credere perché so, con assoluta certezza, che il male favorisce le persone malvagie solo fino a un punto nel quale le lascia sole ad affrontare il proprio meritato destino, perché il male quel punto non può superarlo, essendo esso il confine con la spiritualità dove la Verità dimora e il male non può entrare.

La serenità


La serenità è data dall'onestà d'intenti, e l'intento è onesto quando l'amore che si nutre per la verità conosciuta è superiore all'amore che ogni essere prova per se stesso.

La paura delle conseguenze


Tutti, anche quelli che immaginano l'esistenza come fosse un sasso lanciato in un abisso senza eco, temono le conseguenze degli errori fatti vivendo, quando questi sono stati commessi con intenzione e per convenienza personale. Quel timore è suggerito dalla centralità spirituale che, in ognuno di noi, è immortale.

Il coraggio


Il coraggio è la forza interiore necessaria per orientare il proprio agire nell'interesse di tutti gli esseri, tra i quali il coraggioso si mette all'ultimo posto.

mercoledì 6 febbraio 2013

Il piacere di non cadere dopo essere maturati


Alla fine le ingiustizie subite e le arrabbiature lasciano di sé ricordi piacevoli, quando si è riusciti a non farsi trascinare nel vortice dato dalla perdita di controllo delle proprie emozioni. Mantenere la padronanza di sé è segno di una maturità acquisita, l'unica, tra tutte le maturazioni possibili, che ci trattiene dallo spiaccicarci al suolo una volta che è stata raggiunta.

L'esistenza ruota attorno a un unico senso finale


Si nasce non conoscendo nulla, nemmeno le proprie naturali inclinazioni, si vive credendo di aver capito tutto tranne la ragione delle proprie inclinazioni... e si muore nella speranza che la morte ci riveli tutto, tranne gli errori fatti che conosciamo già.

Il mistero del tempo


Il presente è un attimo inafferrabile proprio perché appena l'hai preso fugge nel passato, e quando lo hai mancato si rifugia nel futuro.

martedì 5 febbraio 2013

Col senno di poi


Il futuro è un tempo nel quale ci si accorge che il proprio passato è stato pieno di momenti sofferti, perché vissuti in una paranoia non giustificata dai fatti, interrotti da qualche attimo di gioia, causata da un ottimismo immotivato.

Indisposizione


Oggi mi sento malaticcio, e credo ci sia, da qualche parte all'interno del mio organismo, un rave party di batteri drogati di schifezze che hanno sottomesso la polizia del mio sistema immunitario, nonostante io non abbia fatto tagli all'economia delle forze dell'ordine e, anzi, siano quindici giorni che le foraggio di ginseng, ginkgo biloba, propoli e mielata. Ancora pochi giorni e inizierò il mio digiuno terapeutico a base di tisane non addolcite e acqua; ci penso io ad ammazzarli tutti, e se poi questa carneficina dovesse eliminare anche i poliziotti... non piangerò certo sul latte versato, la polizia mi è sempre stata sul cazzo...

lunedì 4 febbraio 2013

Il male non può donare


Uno spicchio di cielo basta a ricordarci l'importanza del vivere, col suo azzurro che non sarà più lo stesso con l'ombra della morte stesa sopra. Quante volte abbiamo desiderato morire per drammi che, dopo qualche tempo, nemmeno sapremmo scovare nella memoria? Persino la cattiveria scivola via, senza potersi aggrappare ad appigli che le ragioni del vivere non offrono. La vita è lunga più del dolore dato dal vivere, perché dietro al Mistero dell'esistenza è impossibile pensare si possa nascondere il male, perché ogni elemento dell'universo cerca la propria perfezione attraverso la liberazione dai difetti, e vuole la libertà che il male non può donare.

domenica 3 febbraio 2013

Menzogna e verità


La menzogna ha un'anima che s'insinua imponendosi a chi mente, e lo fa trascinando con sé la necessità di dire altre menzogne per giustificare le prime dette. Queste, che non sono mai le ultime, obbligano a complicare il dover mentire in una cascata di bugie che scava nell'anima una fossa, che si colma di dolore senza che l'anima capisca il peso col quale questo soffrire soffoca le speranze di essere liberi. Poiché l'esistenza è alla verità che deve il proprio esserci, il mentire deve riferirsi alla verità, e di verità si deve travestire, così chi mente si ritrova a essere la caricatura di una verità che parla di verità che non vuole conoscere perché non riuscirebbe a sopportarne il peso.

sabato 2 febbraio 2013

Il guardaroba della felicità


Se si chiedesse alla prima persona fermata per strada di dire quale sia il fine della propria esistenza… ci si sentirebbe rispondere, a meno che quell'individuo sia io, che quel fine è la felicità, intesa nella sua accezione il più coinvolgente possibile. Che cosa misteriosa la felicità… è capace di passare da un abito a rigoni bianchi e neri, da indossare per l'intera vita dietro a delle sbarre di una prigione di massima sicurezza, nel caso di un condannato a morte la cui pena sia stata commutata, per grazia ricevuta, in ergastolo, al vestire le ali d'angelo con le quali i santi ascendono al Cielo, a onor del quale sono stati capaci di sacrificare tutti i loro desideri tranne quello di poter ricambiare, con un abbraccio d'amore, il mondo che li aveva rifiutati e perseguitati in vita. Tra questi due abbigliamenti estremi c'è tutta la gamma delle vesti con le quali la nostra idea di felicità sfila nel mondo dell'illusione che ci dice essere, la possibilità di godere di un appagante orizzonte, al di là di vetrine che espongono macchine sportive, vestiti firmati, yacht d'altura, conigliette lascive oppure di cioccolato. Con queste immagini che riempiono gli occhi noi viviamo in un universo di desideri da soddisfare, nel vuoto che riempiamo di pensieri che si agitano, perlopiù, in dialoghi interiori. La felicità si nasconde dietro alla disputa nella quale la parte peggiore di noi e quella migliore si accapigliano, in un chiacchiericcio monotono che non si arresta nemmeno durante il sonno. La felicità non è il risultato della vittoria del bene sul male, né consiste in un dominio nel quale uno dei due contendenti è stato sottomesso, perché la felicità totale è libertà totale, e la libertà non ha palle legate al piede, ma neppure desidera essere il secondino che protegge chiavi che tengono rinchiuse altre libertà cattive. La felicità conosce le ragioni dell'esistenza perché essa è quelle stesse ragioni, ed è anche felice che l'esistenza non sia il regno della felicità, ma soltanto il mezzo attraverso il quale, ogni piccola felicità passeggera, può sperare di riuscire a essere identica alla Perfezione assoluta, quella che dona le piccole libertà a tutte le piccole imperfezioni di cui siamo vittime. Una persona felice non ha più bisogno di pensare alla propria felicità, perché è essa stessa felicità che si dona rischiando se stessa.

venerdì 1 febbraio 2013

Impatti pericolosi


Che la vita sia in discesa lo si intuisce dal fatto che la velocità con cui il tempo passa aumenta avvicinandosi all'impatto finale, però, e credo la vita lo faccia per puro e crudele sarcasmo, le difficoltà che si presentano sembrerebbero indicare sia in ripida salita. L'impatto ci sarà anche in questa deprecabile eventualità, ma sarà di schiena.

Impaziente di morire


Non so perché m'incavolo facile, so però che questa è una parte del mio carattere che detesto tanto da farmi incazzare! Tendo a dare la colpa all'essere stato cresciuto a botte, ma so di essere stato così già verso i due anni, quando ancora non le prendevo. L'essere incazzoso, però, mi ha salvato dal diventare schiavo della volontà di qualche padrone, ma ora la mia libertà può essere guadagnata, è lei che lo chiede, in altri modi, per esempio attraverso l'intelligenza che motiva l'essere pazienti. Ecco qual'è la prima causa del mio vivere teso alla ribellione: l'impazienza. Comincio a credere che la mia vita sia caratterizzata dall'impazienza del dover attendere la morte, e sarebbe una cosa folle perché la morte, che arrivi prima o dopo, è sempre puntuale.