domenica 26 aprile 2015

Nonostante tutto

Da ragazzini si pensa al cosa si può fare per essere liberi dalle costrizioni imposte dalla famiglia. Crescendo si cerca il modo meno doloroso per guadagnare l'uscita dagli obblighi scolastici. Superata l'adolescenza ci si guarda attorno, dopo che ci si è accorti che l'amore non ci sta considerando con particolare interesse. È così che l'idea di apparire diversi  dalla generalità delle persone ci sembra il modo migliore per essere notati. Essere notati non è sempre conveniente, e da adulti ci si arrabatta nel tentativo di sottrarsi alle costrizioni esercitate dalla persona che, malauguratamente, si è trovata in accordo con noi nel prendere la decisione di invecchiare in coppia. È al traguardo della terza età che il bisogno di farsi notare si accontenta di avere a che fare solo coi medici della mutua, ma andando un poco più avanti negli anni si tenta di passare inosservati, un po' per evitare che qualcuno ci possa associare alle ragioni della propria infelicità, e un altro poco nella speranza che l'esistenza stessa si possa dimenticare di noi. Che quella non sia la via breve per districarsi dalle costrizioni inflitte dall'esserci è fin troppo evidente, ma se siamo arrivati fin lì significa che qualche speranza di vivere a lungo, nonostante tutto, ancora c'è...

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