domenica 3 maggio 2015

Femore permettendo

A venti anni pensavo che i miei interessi non avrebbero sopportato di oltrepassare i trenta anni di età. Raggiunti di culo i trenta dovetti ricredermi, limitando il mio rifiuto ad arrivare a chiudere con la vita intorno ai settanta anni. Oggi ne ho sessantatré ed entro ufficialmente in quella che è considerata dalla legge essere la terza età, quella che un tempo era riservata ai pensionati. Divertirsi a questa età è un obiettivo che richiede un impegno tale da negare ogni divertimento che sia distante dal farsi del male. Se si mantengono le velleità sportive e si cade, ci vogliono mesi a guarire, si esce con la moto sulle mulattiere con la fleboclisi al posto della tanica di riserva della benzina, e di fronte a salitoni di sassi smossi ci si fa il segno della croce prima di spalancare timidamente il gas. Il mondo pare essersi trasformato in una "pallestra" gonfiabile per bambini, disseminata di trappole rosso sangue al posto delle palle colorate. Gli sguardi delle femmine coetanee guardano sempre il cavallo dei calzoni, ma per capire se si indossa il pannolone. Pure il Cielo pare meno sereno, come se sapesse qualcosa sul nostro futuro che la nostra mente fatica a trasformare in parole. Non si può fare altro che adattarsi nella consueta antica logica, quella che consiglia di rialzarsi quando si è caduti, femore permettendo... :D

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