mercoledì 27 luglio 2016

Affrontare il domani

Impugnò la stilografica e la puntò sul foglio, attendendo l'ispirazione. Faceva sempre così quando non aveva idee convincenti.
Il pennino, però, era a sua volta bloccato dall'inchiostro che non scorreva, seccato dall'essere stato caricato della responsabilità data dal dover divulgare mezze verità per le quali non si sentiva responsabile.
D'altro canto neppure il foglio ne voleva sapere di essere gettato nel mezzo di quella rissa esistenziale; si stava così bene senza le inevitabili macchie che tempestavano lo scorrere della vita.
Sotto a quell'attesa il tavolo pareva gioire di quel momento inconcludente. Finalmente era lui a sostenere l'attesa del tempo, che si era fermato nel dubbio che attende certezze perennemente in ritardo. 
— Ma ciò che è vuoto è destinato a riempirsi— pensò il foglio, incoraggiando l'inchiostro a inumidirsi del pianto di chi sa che mai un rifiuto può durare per sempre.
Il pennino sentì fluire in sé la nuova vita, e la penna fu felice di dare alla mano la possibilità di esprimere l'intuire di un organismo complesso, lo stesso che fece un veloce scarabocchio sul foglio in attesa, contento che la penna stilografica avesse ripreso a funzionare.

C'era ancora tempo per riempire il foglio di stupidaggini, pensò l'organismo umano, e all'oggi avrebbe dedicato solo la soddisfazione che dà il sapere di essere pronti per affrontare un domani altrettanto incerto.

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